Brexit. Colpo d scena. Il parlamento deve dare l’ultima parola sull’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea. L’Alta Corte si è pronunciata con una sentenza e quindi ora la palla passa ai deputati britannici che devono essere consultati dal governo di Theresa May su modi, tempi e motivazioni della Brexit.
La Corte si è riunita con tutti i suoi componenti e nella mattina del 24 gennaio 2017 ha espresso il suo giudizio. Il governo aveva invocato l’articolo 50 che permette ai ministri di agire per conto della Regina e quindi bypassando il parlamento sulla questione.
I giudici hanno dato torto al governo di Theresa May che quindi deve passare dal Parlamento per concordare il tutto. Secondo l’Alta Corte, attivare le pregiudiziali dell’articolo 50, sarebbe significato violare la costituzione che è stata un baluardo della Repubblica Britannica per secoli.
Sulla questione “Brexit”ha anche sottolineato che i tre stati autonomi del Regno Unito ovvero Galles, Scozia e Irlanda del Nord non hanno un ruolo da protagonisti nella vicenda e quindi si devono attenere alle decisioni del Parlamento.
Tutto rimescolato quindi?
Non è detto. L’uscita ci sarà. Ma con modi e tempi dettati dai parlamentari di Westmister. I partiti nazionalisti e pro Unione Europea daranno battaglia per scongiurare l’uscita dall’Unione Europea. Non solo, anche la Camera dei Lord, potrebbe minare la strada verso la Brexit.
E pensare che tutto questo stravolgimento è avvenuto grazie ad una causa. Quest’ultima è stata intenta contro il governo da un gruppo di attivisti capeggiati dalla donna d’affari Gina Miller. In primo grado la causa era stata accolta. Lo stesso governo di Theresa May che aveva fatto ricorso all’Alta Corte.
Ora la sentenza è stata scritta. Il cammino verso la Brexit si fa lungo. Le trattative slitteranno rispetto al termine di fine marzo? Staremo a vedere. I pro remain ora si godono questa vittoria.